Gaio Quinto Bonoso
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Gaio Quinto Bonoso (... – ...; fl. 281) è stato un militare romano, usurpatore nelle province settentrionali contro l'imperatore Probo.
Biografia
Nacque in Hispania da padre proveniente dalla Britannia Romana e madre gallica, perse il padre molto presto, ma la madre gli fornì una educazione sufficiente.[1] Bonoso ebbe una carriera militare notevole e uno stato di servizio eccellente, fino al momento in cui, trovandosi sul confine del Reno con la classis germanica, permise ai Germani di bruciare la flotta al suo comando.[2]
Temendo le conseguenze di questa perdita, si fece acclamare imperatore (c. 281) a Colonia Agrippina (Colonia),[3] Germania Inferior, assieme a Tito Ilio Proculo. Probo reagì tentando di sopprimere la rivolta, ma vi riuscì solo dopo lungo tempo e a grande prezzo, quando Bonoso, sfiduciato, decise di impiccarsi.[4]
Lasciò una moglie di origine gota, Hunila, e due figli che furono trattati con onore da Probo.[5]
Note
- ^ Historia Augusta Vita Firmi, 14.1.
- ^ Historia Augusta Vita Firmi, 15.1.
- ^ Historia Augusta Vita Probi, 18.5.
- ^ Historia Augusta Vita Firmi, 15.2.
- ^ Historia Augusta Vita Firmi, 15.3.
Bibliografia
- Historia Augusta, Vita Probi, 18.5; Vita Firmi, 14-15.
- Aurelio Vittore, Cesari 37.3; Epitome, 37.2.
- Eutropio, Breviarium ab Urbe condita, 9.17.1
- Henry Cohen, Description historique des monnaies frappées sous l'Empire Romain, Paris, 1892
- Jean de Witte, Médailles de Bonosus, in Revue numismatique, Paris, 1859
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