Certosa di San Giacomo
Certosa di San Giacomo | |
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Stato | ![]() |
Regione | Campania |
Località | Capri |
Indirizzo | via Certosa - Capri e Strada Comunale Via Certosa 10, 80073 Capri |
Coordinate | 40°32′52.06″N 14°14′42.75″E40°32′52.06″N, 14°14′42.75″E |
Religione | cattolica |
Arcidiocesi | Sorrento-Castellammare di Stabia |
Completamento | 1371 |
Sito web | www.polomusealecampania.beniculturali.it/ |
Modifica dati su Wikidata · Manuale |
«Le celle, i cortiletti e i giardini … ricoperti di foltissima vegetazione fanno di questo monastero deserto un romantico labirinto …»
(Ferdinand Gregorovius[1])
La certosa di San Giacomo è il monastero più antico di Capri. Edificato nel 1371 per volere del conte Giacomo Arcucci su un terreno donato dalla regina Giovanna I d'Angiò, la certosa ospita il museo dedicato al pittore tedesco Karl Diefenbach.
Dal dicembre 2014 il Ministero per i beni e le attività culturali la gestisce tramite il Polo museale della Campania, nel dicembre 2019 divenuto Direzione regionale Musei.
Storia
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/5/5a/Capri_BW_2013-05-14_10-13-24.jpg/260px-Capri_BW_2013-05-14_10-13-24.jpg)
La struttura della Certosa fu edificata nel terzo quarto del Trecento grazie agli auspici del conte Giacomo Arcucci. L'impianto iniziale, poi soggetto nei secoli a profondi cambiamenti, presentava la classica partizione funzionale alla vita cenobitica: un'area destinata alla clausura e l'altra ai servizi, nel caratteristico stile tardo romanico che accomuna gli edifici isolani del periodo[2].
Sin dalla fondazione godé di ampi privilegi concessi dalla regina Giovanna che i monaci certosini riuscirono a mantenere nei secoli successivi, nonostante le alterne vicende che segnarono la vita del reame napoletano nei secoli XIV-XVI. Seppero far risorgere il monastero anche dalle incursioni piratesche, che flagellarono l'isola e la costiera amalfitana nella prima metà del Cinquecento, ricostruendo e ampliando il monastero con l'aggiunta del chiostro cinquecentesco[2].
Con Gioacchino Murat, nel 1808, i beni della certosa furono confiscati, e di essa venne fatta una caserma (1815), poi un ospizio e, dal 1868 al 1898, un soggiorno punitivo per militari e anarchici. Nella prima metà del Novecento la certosa attraversò brevi momenti di attività (nel 1936, ad esempio, i canonici lateranensi vi avevano istituito un ginnasio) per declinare durante la seconda guerra mondiale verso un deplorevole disfacimento con il conseguente allontanamento dei canonici[2].
Dal 1975 è sede del museo dedicato al pittore tedesco Karl Wilhelm Diefenbach, morto sull'isola nel 1913. Bisognerà attendere i primi anni Duemila per veder iniziare le opere di restauro all'intera struttura a cura della Soprintendenza napoletana[2].
Fra le opere rimaste vi è un affresco del XIV secolo, opera del pittore fiorentino Niccolò di Tommaso[2].
Note
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Collegamenti esterni
- La Certosa di San Giacomo nel sito del Polo museale della Campania, su polomusealecampania.beniculturali.it. URL consultato il 24 agosto 2009.
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